Margarita oggi
Margarita oggi
Immerso nel verde della campagna cuneese, il paese di Margarita ha saputo conservare intatta la medioevale porta di accesso al Ricetto, tipica fortezza contadina del Piemonte.
La bella torre, merlata alla ghibellina e costruita nel dodicesimo secolo con la funzione di guardia e di difesa, è l’attrattiva del centro storico.
Il nucleo dell’antico borgo, un tempo cinto da mura di cui rimangono pochi resti, si estende a forma triangolare fra i torrenti Brobbio e Sparpagliato e racchiude pittoreschi angoli e cortili, lavatoi, piloni votivi, caratteristiche “lobie” e pregevoli affreschi murali.
Margarita è posta sulla sinistra orografica del torrente Brobbio che nasce dal lago di Beinette e si trova al centro della fertile pianura che separa Cuneo da Mondovì.
Ricca di acque, che furono sfruttate con importanti risvolti economici in agricoltura ma anche in attività artigianali ed industriali, offre singolari percorsi naturalistici.
L’importanza della zona è testimoniata dalla vicina presenza dell’Oasi di Crava Morozzo.
Le cappelle campestri di San Magno, San Rocco, Sant’Anna e San Bernardo offrono spunti di interesse storico ed artistico.
Il toponimo storico del paese è “Sancta Margareta” (spiegabile con l’esistenza di un edificio religioso dedicato alla santa) come compare nell’atto di vendita del prete Gisulfo ai coniugi di origine franca Anselmo e Rotelda redatto il 23 marzo 1018 al Brichetto di Morozzo.
I signori di Morozzo furono i feudatari del paese fino al 1347. Successivamente Margarita passò al comune di Mondovì, ai marchesi di Ceva, ai Visconti, per poi giungere al duca Ludovico di Savoia. Dopo altre infeudazioni, nel 1647 Antonio Solaro, di antica famiglia astigiana, ne ottenne l’investitura con il titolo di conte e i suoi discendenti lo mantennero per quattro secoli.
Dei monumenti storici, oltre alla torre medioevale conosciuta anche come “ciochè vej” e sopraelevata con la costruzione di una cella campanaria nella seconda metà del 1700, si può ammirare il seicentesco palazzo dei conti Solaro, ora di proprietà Lovera di Maria. Quest’ultimo vanta pregevoli decorazioni architettoniche, un vasto parco giardino trasformato alla francese dal conte Baldassarre Piossasco di Rivalba e, all’interno delle tante stanze, un cospicuo archivio con una ricca biblioteca, importanti opere di pittori operanti alla corte dei Savoia presso cui Clemente Solaro fu primo ministro di Carlo Alberto.
Altri edifici da visitare sono quelli sacri e, tra questi, spicca la bella chiesa parrocchiale edificata in stile barocco fra il 1725 e il 1748 su disegno del celebre architetto Francesco Gallo con l’alto campanile opera dell’architetto militare Giovanni Battista Nicolis de Robilant. Da visitare anche la seicentesca Confraternita di Sant’Antonio abate (la crosà), ora sede di mostre e convegni.
Dal 2004, la quarta domenica di ottobre si svolge la “Sagra del coj” (il cavolo verza), ortaggio tipico del territorio per cui i margaritesi sono stati soprannominati teste ëd coj.